In occasione della Giornata del Paesaggio 2016 la sezione fasanese dell’Associazione Ecomuseale di Valle d’Itria, in collaborazione con l’Ass.ne Pro Selva e con la FAI – Delegazione di Brindisi, ha organizzato una caratteristica passeggiata, alla scoperta delle particolarità architettoniche e botaniche della Selva di Fasano, con visita alle ville Fontana e Gentile e alle chiesette Don Giagnacolo e Ciaia- Bianco, che, per l’occasione, hanno ospitato esposizioni d’arte e artigianato locale, in un singolare connubio tra natura, storia ed estro artistico.
Le spiegazioni artistiche e architettoniche delle ville visitate ci sono state gentilmente fornite dalla sig.ra Maria De Mola e quelle botaniche sulla vegetazione e i giardini da Marialucrezia Colucci dell’Ecomuseo.
In questo articolo presentiamo la Chiesa di Don Giagnacolo.
Ubicata nel centrale viale Toledo, la passeggiata più nota e frequentata della Selva, è stata, fino agli anni Cinquanta del Novecento, il luogo di culto più importante della località, prevalendo sulle altre numerose chiesette rurali.
L’edificio, bianco a latte di calce, è di nitida volumetria parallelepipeda. Impreziosiscono la facciata principale il piccolo portale con timpano spezzato, ove è posizionata la lapide commemorativa dei restauri del 1939, il grazioso oculo e la croce a rilievo decorata con motivi vegetali.
Interessante è il fianco destro movimentato dall’aggetto del transetto, da una nicchia ad arcosolio e da un piccolo portale (da cui si accede alla minuscola sacrestia) preceduto da due gradini e sormontato da un’iscrizione che riferisce essere stata la chiesetta fondata nel 1747 da Don Gian Giacomo Trisciuzzi, cui è riconducibile anche il piccolo stemma soprastante con tre putti.
In asse con l’ingresso laterale si eleva il campanile in tufo, a sezione quadrata, diviso in due ordini di archi e coronato da una cuspide dalle forme ricurve.
L’interno presenta una pianta a croce latina, con volta a botte nella navata centrale e nel presbiterio sopraelevato e volta a stella in corrispondenza del transetto.
La balaustra e l’altare di marmo sono frutto del restauro e dell’ampliamento eseguiti nel 1939 dal proprietario Luigi Bianchi, come attesta una seconda lapide collocata a sinistra dell’altare stesso. A completamento arredi di tradizione familiare.
La chiesetta è affiancata, a sinistra, da una tradizionale “casina” con volte a padiglione, probabilmente di costruzione contemporanea e destinata ad abitazione del prelato. Caratteristico è anche il sedile semicircolare che collega il lato sinistro della chiesetta all’edificio residenziale.
Testo a cura dell’Associazione Pro Selva – Selva di Fasano, 3 agosto 2013
Si ringraziano:
il FAI della Provincia di Brindisi;
la famiglia Bianchi che gentilmente ha ospitato la manifestazione;
l’amico Mario Carlucci.